La mia prima volta , le nostre Montagne, il Cerreto, il Chianiello, i Monti Lattari, poi gli Appeninni, le Alpi, persino l’Himalaya, volevo anche io come un “moscardino” del Chianiello appartenere a quella dimensione, trovare nella montagna il mio stile di vita, la passione per cui vivere a tempo pieno. Quello che ho fatto, la direzione che ho preso, quella verticale è stato grazie alla tua esistenza, grazie agli stimoli che ricevevo, e alle tue incitazioni, alla presenza costante e familiare di un associazione, di un gruppo solido, propositivo, leale che per decadi hai gestito, creato, organizzato fatto crescere, anche al di fuori dai confini di una piccola cittadina come Angri.
Hai tenuto per lunghi anni la pubblicazione mensile dove hai tenuto sapientemente la memoria e lo spirito montano e avventuroso di tutti noi Moscardini, ma sopratutto il vero spirito di quei posti: la Foglia del Chianiello. Ho ammirato il gigante e costante lavoro, lo ritengo degno di un saggista moderno, alla continua esplorazione dei luoghi del cuore, nella bellezza delle più sfaccettate personalità umane che hai raccontato ma sopratutto vissuto appieno.
Poterti ricordare nel tuo esempio sarà l’eredità più grande che lasci a tutti noi viaggiatori di montagna.
Francesco Galasso