di Andrea Sodano
Per finanziare la chiodatura avete organizzato un crowdfunding, vi aspettavate questo successo in
così poco tempo? È un segno che nella zona è presente una comunità di climbers molto unita, o
che il Monte Faito inizia ad essere una falesia di interesse nazionale e internazionale?
Per cominciare c’è da dire che fino a qualche tempo fa, sarebbe stato difficile anche solo
fantasticare sulla possibilità di raccogliere fondi tramite crowdfunding, dal momento che tra le
persone che frequentano e vivono attivamente il Faito saranno stati forse in tre, incluso il
sottoscritto a conoscere e praticare l’arrampicata sportiva.
Tuttavia, quest’estate l’entusiasmo nei ragazzi che abitano questa montagna (anche solo in estate)
come la loro personale Sherwood Forest, è stato tanto dirompente che ogni singolo giorno ci
siamo ritrovati a scalare fino a notte inoltrata. Oggi molti di loro coltivano un interesse attivo per
questa disciplina. Altri, addirittura, vi hanno visto un modo più libero e creativo di vivere e
desiderano che diventi la loro attività principale, e impegnarvisi professionalmente.
Per dare spazio a questi ragazzi e ai tanti altri che desiderano vivere questa montagna
muovendosi in verticale, abbiamo avvertito la necessità di tracciare nuove linee dove potessero
esprimersi e migliorare nel movimento.
Siamo stati dal primo momento molto aperti e chiari sul nostro proposito, spiegando che il progetto
avrebbe in ultimo portato a realizzare un nuovo settore scuola ma anche nuove vie al limite.
Nonostante mi aspettassi una certa partecipazione, l’entusiasmo riscontrato dal primo momento è
stato difficile da credere.
Quando qualcosa a cui si è dedicato tanto tempo e attenzione diventa un punto di incontro degli
animi, che ne sostengono la crescita attivamente e ne sono partecipi, il lavoro e le aspirazioni di
anni si concretizzano.
Non so se sia presente una comunità di climbers molto unita ma sicuramente è presente una
comunità di amici che condividono un legame fraterno e l’arrampicata sta diventando anno dopo
anno un campo di gioco che ci permette di decidere se stare insieme o da soli.
Mi colpì particolarmente un incontro fatto nel 2019 lungo la strada per andare in falesia, dove con
mia grande sorpresa incontrai due giovani ragazzi originari della Repubblica Ceca, con le
scarpette appese allo zaino.
Ora, nonostante nessuno di loro avesse i capelli ricci o il collo lungo, la sorpresa di quell’incontro,
in un luogo che sentivo e ancora oggi sento tanto personale, quasi casalingo, mi fece riflettere su
cosa quel esso realmente fosse. Il potenziale per lo sviluppo di nuove vie al limite cominciava ad
essere sempre più chiaro e tangibile, ma finché non fossero state tracciate, sarebbe rimasto
qualcosa che solo noi riuscivamo a vedere.
Preso da solo, non credo il Faito abbia ancora il potenziale per attirare l’attenzione di una comunità
internazionale. Bisognerà chiodare nuovi progetti, sfruttando bene la lunghezza e la varietà di stili
che questa roccia offre. Fortunatamente, tuttavia, questa montagna è circondata e, se vogliamo,
“supportata” da una intera famiglia di falesie che costellano la Costiera Amalfitana.
Dei luoghi che ho visitato fino ad oggi, in nessun altro ho trovato la varietà di roccia, di stili, di
ambienti e di sensazioni che questa lingua di roccia offre.
Ad oggi, inizio dicembre, come è andata la campagna di crowdfunding? Vi siete fatti un’idea di
quanto sia possibile realizzare con la cifra raccolta?
L’entusiasmante contributo di giovani e meno giovani, che si sono prontamente dimostrati
disponibili a supportare la crescita della loro falesia, ha permesso l’acquisto di una quantità
consistente di materiale che chi ha esperienza di chiodatura sa essere estremamente prezioso.
Questo ci ha dato la possibilità di iniziare attivamente i lavori sul settore “Emilio”, coprendo buona
parte delle spese. Il resto del denaro raccolto ha finanziato la pulizia dai rovi del secondo sentiero
di avvicinamento, precedentemente non percorribile, collegando così l’area di parcheggio
direttamente con il nuovo settore, senza necessità di camminare a bordo strada come era prima
indispensabile. Ci aspettiamo di completare i lavori di chiodatura quanto prima, dal momento che il
fondo raccolto ad oggi è sufficiente a coprire parte dell’investimento.
Grazie, inoltre, a un generoso contributo della associazione Pro Faito Onlus, abbiamo ora la
possibilità di lavorare attivamente sulla chiodatura di altre falesie su questa straordinaria e
singolare montagna.
Tuttavia, il settore “Catiello”, che ospita le i progetti con maggiore potenziale di difficoltà, tra cui la
recentemente liberata “Pura Fantasia”, è ancora lontano dall’aver rivelato tutto il suo potenziale.
Questa straordinaria parete, che a tratti strapiomba di quarantacinque gradi, è infatti caratterizzata
dalla lunghezza delle linee che vi sono tracciate, quasi tutte ancora da chiodare. Vi è infatti
potenziale per vie di continuità di oltre quaranta metri, ben più ardue di Pura Fantasia, il cui grado
suggerito da Pietro Radassao è un 8c solido.
Sul Monte Faito sono arrivati anche i tiri duri con la salita di “Pura Fantasia” da parte di Pietro
Radassao. Potrebbe essere il tiro più duro della Campania? Cosa ci puoi raccontare di questa
salita?
Se Pura Fantasia sia o meno il tiro più duro della Campania mi sembra proprio una gran bella
domanda. Nonostante la natura dei miei studi, preferisco di gran lunga le piccole domande.
Sicuramente è il tiro più duro che abbia provato fino ad oggi e mi richiederà ancora tempo e
allenamento prima di riuscire a chiuderlo.
Pietro racconta la sua esperienza al Faito così:
“PURA FANTASIA 8c – First Ascent (di Pietro Radassao)
L’8 novembre 2020 sono riuscito nella prima salita di questo ormai “ex-progetto” che si trova nella
falesia di Monte Faito in Campania, chiodato da Francesco Galasso.
Durante la libera ricordo con piacere un grande tifo alla base ed uno scenario incredibile in falesia:
sei praticamente in montagna; eppure, puoi godere di una vista sul golfo di Sorrento molto
suggestiva.
La via è composta da un prima parte semplice ma continua che termina con allungo da un bidito
(1° crux), poi dopo un discreto riposo arriva l’ultima e più difficile sezione di tacche, situata proprio
in cima (2° crux).
Per il grado credo si tratti di un 8c e probabilmente si tratta di una delle vie se non la più dura della
Campania. Inoltre, occorre ricordare che per tutto il Sud Italia linee di tale difficoltà si contano sulle
dita di una mano!
La falesia ha ancora un grande potenziale inespresso che stanno valorizzando i locals: svariate
sono le possibilità che su questo muro strapiombante ci siano vie ancora più dure che aspettano
solo di essere chiodate e salite. Staremo a vedere…
Ringrazio per l’invito a provare la via e per la gentilissima ospitalità Andrea Sodano ed Emilio Di
Leo.”
Per me, passare quei giorni con persone profondamente umane come sono lui, Marta, Luca e
Emilio Silvaroli, Carmine e Patrizia, ha significato avere su quella via un punto di incontro dove
conoscerci e percepire un senso di condivisione nel perseguimento da un sogno comune.
Quantomeno un mio sogno, visto che Pietro è riuscito a chiudere la via in relativamente pochi
tentativi.
Ricordo bene il giorno della libera. Si formò un esteso pubblico, la maggior parte di cui erano
persone da poco nel mondo dell’arrampicata.
Dopo un primo tentativo non riuscito, tutti (e intendo proprio tutti) tolsero il volume ai cellulari per
poi ammutolirsi e partecipare a quel momento di tensione che tagliava l’aria.
Quando Pietro prese finalmente quella minuscola tacca dove fino a prima era sempre caduto e si
stabilizzò con i piedi, non riuscii più a trattenermi e urlai un “Siii…!!!” a squarciagola che fu seguito
dall’entusiasmo fragoroso dei presenti, risuonando nella montagna.
La prima volta che vidi quella parete ne fui profondamente scosso e rapito, e pensai a quanto atleti
motivati e fortissimi avrebbero potuto essere un ispirazione per la comunità locale in crescita, se i
ragazzi li avessero visti muoversi su quegli strapiombi apparentemente proibitivi. Penso sia
esattamente quello che è accaduto in quell’occasione.
Il mio desiderio ora, oltre a scalare e migliorarmi, è continuare a chiodare, insieme a Francesco
Galasso e chiunque voglia contribuire, nuove linee che appaiano impossibili e che qualcuno (spero
anche io) possa invece dimostrare essere a portata umana.
Invece per quanto riguarda i principianti: cosa può offrire la zona? Solo tiri duri per sognare o
anche settori adatti a chi inizia?
Posso dirti che questa falesia è nata nel momento in cui dei meno che principianti hanno provato,
senza cognizione di causa e/o di sicurezza a salire delle vie di 7b a piedi nudi e con dei
moschettoni decisamente non da arrampicata… Giustificati in quel periodo dall’avere avuto dai
nove ai dieci anni ciascuno, siamo stati quasi perseguitati, dall’idea che quella falesia avesse
davvero bisogno di più vie, che potessimo tutti scalare.
Tuttavia, rapiti dalla vista degli strapiombi del settore “Catiello”, i primi lavori di chiodatura si sono
concentrati per lo più lì, creando una serie di nuove vie il cui grado medio si aggirava tra il 7a e il
7b, come CENERE o SCARLETT.
Davvero non so spiegare come mai ci sia voluto tanto prima che ci accorgessimo dell’esistenza del
nuovo settore, che già adesso è una palestra di roccia funzionale e che invoglia a scalare.
Ci sono pochi quinti, per lo più sesti o settimi e a dire il vero penso sia un bene. Chi arriva al Faito
non arriva per caso e chi lo ha già come parte sostanziale della sua vita, di solito, vi spende una
cospicua quantità di tempo, abbastanza da chiudere un sesto, magari un settimo e poi chissà…
L’obbiettivo mio e di Direzione Verticale è quello di dare la possibilità a chi desidera progredire
nell’arrampicata di poterlo fare ed essere costantemente ispirato dal livello successivo.
Presto il nuovo settore “Emilio” ospiterà un minimo di dodici vie tra il 5c e il 7a.
Aspetteremo con impazienza che qualcuno venga a divertirvisi.
di seguito la mappa ufficiale interattiva per i settori di Faito (in aggiornamento continuo)
Error: map with the specified ID doesn't exist!
Su questa Pagina e sui canali #direzioneverticale presto disponibile il Video della First Ascent di Pura Fantasia!
Please wait while flipbook is loading. For more related info, FAQs and issues please refer to DearFlip WordPress Flipbook Plugin Help documentation.