Oggi 22 Febbraio 2015 ricorre il 50esimo anniversario di un grande addio ma anche di una grande impresa.
Quando nel 1965 Walter Bonatti raggiunse la vetta del Cervino lungo la “mitica” parete nord, in un’unica scalata aveva conquistato almeno tre record: aveva aperto una nuova via lungo la parete più inospitale del Cervino, lo aveva fatto in solitaria e durante uno dei periodi più ostili dell’anno, in inverno.
Era l’anno che celebrava il centenario della prima ascesa al Cervino e la grande sfida tra Whymper e Carrel. Bonatti decise di festeggiarlo tentando là dove gli scalatori Kaspar Moser e Victor Imbonden avevano fallito. Ci vollero quattro giorni e quattro notti prima di raggiungere la cima, da solo.
Per Bonatti questa fu l’ultima impresa di alpinismo estremo, che gli valse la Medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica e il riconoscimento quale caposcuola dell’alpinismo classico solitario-invernale.
Leggi qui il racconto di questa impresa.
Per lungo tempo il Cervino fu considerato inviolabile per l’arditezza delle sue pareti. Nel 1800 molti alpinisti si avvicinarono alla montagna senza riuscire a vincerla, per lungo tempo è rimasta indomata e ancora adesso risulta un’ascensione complessa. L’impresa di Bonatti, segna un passo ineguagliabile nella leggenda della storia dell’alpinismo, Walter Bonatti non è mai stato eguagliato nel suo stile e nella sua vita dedicata alla conoscenza della natura e di se stesso.